sabato 30 giugno 2012

Euro Vertice: proviamo a risollevare il Paese in 5 mosse perché i problemi non sono finiti

Dopo la vittoria della squadra nazionale di calcio e dopo il risultato ottenuto dal nostro presidente del consiglio all’Euro Vertice, prendendo spunto da un’illuminante articolo di Oscar Giannino (link in calce la testo) dobbiamo tenere ben presente che i problemi, le tensioni ed il rischio di fallimento non sono terminati.
L’Italia ha bisogno di decisioni strutturali chiave per risollevarsi e potrebbero essere prese senza indugi da qui a fine anno. A tal riguardo le 5 mosse fondamentali potrebbero essere le seguenti:


1.      Riduzione di parte del debito pubblico attraverso la vendita di stock del patrimonio dello Stato con un piano triennale di dismissioni, con l’obiettivo di ridurre il debito del 10%/15% al fine del percorso;
2.      Riduzione ‘massiccia’ della spesa corrente dello Stato con un piano triennale. L’obiettivo dovrebbe essere pari al 7/8% di incidenza sul PIL;
3.      Riduzione e semplificazione fiscale ed amministrativa per le imprese, per gli autonomi e per le famiglie, con l’obiettivo di contrazione dell’incidenza dal 54% al 44%;
4.      Miglioramento dell’efficienza dei Tribunali Civili. Si può. Si pensi a questo esempio: a Monza in 6 mesi un bene viene ipotecato giudizialmente e messo all’asta, mentre a Cremona il tempo medio è di 5 anni ed in Sicilia si superano abbondantemente i 15. E’ una questione di cultura e di organizzazione;
5.      Investire nell’educazione (dal latino ‘educere’: condurre fuori) e nel merito. L’Italia ha bisogno di Università plurali che attirino ‘cervelli’ da tutto il mondo per arricchire il Paese ed aprirlo culturalmente alla sfida globale. Si pensi che alla Bocconi da quest’anno e dopo un quadriennio di battaglie del prof. Tabellini, la retribuzione non dipende più dalla ‘seniority’, bensì da qualità della docenza, risultati dell’attività di ricerca, impegno e risultati nel management dell’università.
Queste misure non sono nulla di geniale, ma semplicemente quanto emerge da numerose ricerche e da numerosi studi. Ora è il momento di decidere senza esitazione. Alle già note proprie grandi qualità, il nostro Paese deve aggiungere:
-          un livello contenuto del debito, per mantenere la propria indipendenza e la propria possibilità di programmare ed investire nel proprio futuro;
-          istituzioni moderne, efficienti e con sprechi limitati;
-          prelievo fiscale contenuto e procedure amministrative semplici e snelle;
-          una giustizia civile veloce ed efficiente per i nostri imprenditori, ma anche per gli investitori esteri;
-          un sistema scolastico ed universitario eccellente e plurale, che rappresenti la centralità della crescita delle future generazioni.
Fate, mi permetto, facciamo presto!

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